Il cavolo romano è una particolare varietà ibrida di cavolfiore verde e, contrariamente a questo non mostra infiorescenze bianche, ma si presenta con un colore verde brillante e una ben caratteristica forma piramidale.
Il cavolo romano, conosciuto anche come broccolo romano o broccolo romanesco e confuso con il cavolo broccolo, è una specie botanica proveniente dalle zone costiere dell’Europa occidentale e meridionale e appartiene alla grande famiglia delle Brassicaceae. La sua coltivazione è molto diffusa soprattutto nelle campagne romane, da cui prende il suo nome.
Cavolo romano (broccolo romano): caratteristiche botaniche
Il cavolo romano o broccolo romano è una pianta molto vigorosa e si presenta a una sola testa, senza getti laterali. La sua caratteristica principale è proprio la sua infiorescenza, formata da fioretti compatti e appuntiti che si compongono in una bellissima forma geometrica a piramide.
Ha un fusto non molto ampio e radici poco profonde.
Presenta foglie costolute, di colore verde opaco, ricoperte di una leggera patina biancastra, che, durante la crescita, tendono a ricoprire completamente il grumolo centrale.
Durante la maturazione, l’infiorescenza centrale del cavolo romano inizia ad allargarsi e a ramificare più volte, fino alla comparsa di piccoli fiorellini di colore giallo. A piena maturazione del fiore si formano i frutti, che contengono i semi di cavolo romano. Ogni infiorescenza può arrivare ad avere anche 25 semi.
Cavolo romano: varietà
Esistono diverse varietà di cavolo romano, che si differenziano in precoci, medie e tardive, a seconda dei tempi del ciclo colturale.
Le varietà più coltivate sono
- Celio, varietà a ciclo precoce, la cui raccolta può essere effettuata a 80-85 giorni dal trapianto in campo.
- Veronica, varietà dal ciclo medio-precoce, con raccolta a 90-100 giorni dal trapianto in campo.
- Navona, varietà dal ciclo medio, con raccolta a 100 giorni dal trapianto in campo.
- Gitano, varietà dal ciclo medio-tardivo, con raccolta a 100-110 giorni dal trapianto in campo.
- Lazio, varietà dal ciclo tardivo, con raccolta a 140-150 giorni dal trapianto in campo.
Cavolo romano: coltivazione
Il cavolo romano può essere coltivato con successo, se si rispettano le sue esigenze colturali.
Le varietà precoci temono di più il freddo e hanno bisogno di un clima mite, intorno ai 15°-20° e non sopportano repentini sbalzi di temperature.
Le varietà tardive, invece, sono più resistenti al freddo, anche se non sopravvivono a gelate prolungate.
Cavolo romano: terreno
Il cavolo romano si adatta a qualsiasi tipo di terreno, ma predilige un terreno abbastanza sciolto, a PH neutro e soprattutto ben drenato.
Prima dell’impianto è necessario effettuare una concimazione con letame maturo, stallatico o anche compost domestico, che non sia troppo profonda in quanto il cavolo romano ha un apparato radicale superficiale.
Cavolo romano: impianto
Per iniziare a coltivare il cavolo romano si può sceglier di utilizzare la tecnica del semenzaio e, a seconda della varietà e del clima della propria zona, seminare in un periodo che va da luglio ad agosto, tenendo sempre presente il ciclo lunare e la sua influenza nell’agricoltura. La pianta di cavolo romano impiega circa 30-35 giorni per crescere, e quindi potrà poi essere trapiantata in campo tra settembre e ottobre.
In alternativa, si può acquistare una piantina in un vivaio di fiducia, facendo bene attenzione che sia di buona qualità e non eccessivamente vecchia, altrimenti si rischia di non avere successo nella produzione.
Poiché le piante di cavolo romano sviluppano parecchia vegetazione, un buon sesto di impianto prevede una distanza tra le piante di 40 centimetri per le varietà precoci e 60 per le varietà medio-tardive e di 1 metro tra una fila e l’altra.
Cavolo romano: irrigazione
Il cavolo romano vuole un’irrigazione costante subito dopo il trapianto, da effettuare nelle prime ore fresche della mattina. Non è necessaria una quantità eccessiva di acqua, dal momento che la pianta ha un apparato radicale superficiale.
Nel periodo autunnale si può sospendere del tutto l’irrigazione, in quanto sono sufficienti le naturali precipitazioni meteorologiche.
Cavolo romano: rincalzatura
Per aiutare la crescita della pianta di cavolo romano e proteggerla dalle intemperie, è utile effettuare una rincalzatura del terreno dopo 20-20 giorni dal trapianto e poi ripetere l’operazione dopo due settimane.
Malattie e parassiti del cavolo romano
Il cavolo romano può essere colpita dalle malattie tipiche delle Brassicacee. Tra queste ricordiamo l’oidio, la botrite o l’ernia del cavolo, la più dannosa, che può causare la morte della parte aerea della pianta e la rovina dell’intero raccolto.
Nel periodo autunnale, quando si verificano condizioni di umidità al mattino e temperature miti durante la giornata, la pianta di cavolo romano può essere attaccata da parassiti, come l’afide ceroso, o da malattie fungine, come la peronospora.
Si può intervenire con rimedi naturali, come la cenere, i collaretti di cartone, le irrorazioni di acqua saponata, la polvere di piretro. Oppure si può ricorrere a prodotti chimici a base di rame, da acquistare in un buon garden center o dal proprio vivaista di fiducia e da somministrare secondo le dosi e le modalità consigliate dal prodotto.
Cavolo romano: proprietà nutrizionali
Non tutti sanno che il cavolo romano contiene molti principi nutrizionali che apportano notevoli benefici per la salute.
Contiene infatti
- sali minerali, quali potassio, fosforo, calcio, magnesio e ferro, che sono utili, tra le altre cose, per rinforzare il sistema muscolare e ridurre il senso di affaticamento.
- vitamine A e C, essenziali per il buon funzionamento del sistema immunitario.
- vitamina B12, ottima per chi è affetto da anemia, perché stimola la produzione di globuli rossi nel sangue.
- fibre, importanti per il nostro intestino.
- antiossidanti, per ritardare l’invecchiamento cellulare.
- basso contenuto di sodio, che lo rende un alimento molto adatto per chi soffre di ipertensione arteriosa.
Cavolo romano: ultimo consiglio
Il cavolo romano, come tutti i cavoli, viene spesso denigrato a causa dell’odore molto penetrante che produce in cottura, causato dal loro contenuto di zolfo.
Si può rimediare a questo problema, aggiungendo del succo di limone all’acqua di cottura, per mangiare serenamente questo ottimo alimento dalle notevoli proprietà salutari.