L’oleandro (Nerium oleander) è una delle piante ornamentali mediterranee più apprezzate, grazie alla sua straordinaria fioritura estiva, alla resistenza e alla capacità di adattarsi a diversi contesti. Coltivarlo non è solo una scelta estetica, ma anche funzionale: richiede poche cure e regala colori intensi per lunghi mesi. In questa guida scopriremo non solo come coltivare e curare l’oleandro, ma anche come riprodurlo tramite talee, quali sono le varietà più diffuse e come affrontare i principali problemi che possono presentarsi.
L’oleandro una pianta di grande eleganza, diffusa sin dall’antichità con funzione ornamentale, per via dei suoi bei fiori dal colore acceso. Originario delle terre asiatiche, vanta una diffusione anche nel Mediterraneo, dove trova un clima particolarmente adatto al suo sviluppo.
Caratteristiche dell’oleandro
L’oleandro è un arbusto che tende a svilupparsi in terreni ciottolosi, negli ambienti più idonei, può raggiungere anche i 3 o 4 metri di altezza.
Si tratta di una pianta sempreverde strettamente imparentata con il frangipane con dalle foglie lanceolate e coriacee, dotata di fiori, che possono variare il loro colore a seconda della tipologia della pianta, possono essere bianchi, color crema oppure di un rosa, ed è proprio questo che garantisce l’elevato potere decorativo di questa pianta.
Diffusa in tutta Italia sia come vegetazione naturalizzata, nelle aree con maggiore possibilità di luce e temperature elevate, sia come coltivazione in vaso per arricchire giardini , appartamenti e balconi.
L’oleandro può svilupparsi in modo spontaneo. Nelle zone dal clima più freddo, invece, per essere coltivato richiede una adeguata protezione .
Varietà di Oleandro: quale scegliere
Non tutti gli oleandri sono uguali. Esistono varietà a fiore semplice e a fiore doppio, con colorazioni che spaziano dal bianco candido al rosso intenso. Alcune varietà sono più compatte e adatte alla coltivazione in vaso, altre crescono vigorose in piena terra, ideali per siepi e viali. Conoscere le differenze aiuta a scegliere la pianta più adatta al proprio spazio verde.
Oleandro in vaso e in giardino: consigli pratici
L’oleandro può essere coltivato sia in vaso che in piena terra. In vaso è ideale per balconi e terrazzi, ma richiede rinvasi periodici e un substrato drenante. In giardino cresce rigoglioso, diventando spesso un vero e proprio arbusto sempreverde che dona colore a siepi e bordure.
Coltivazione e cura dell’oleandro
A seconda delle caratteristiche ambientali, l’oleandro può essere coltivato in terreno aperto oppure richiedere una adeguata protezione: non sopporta, infatti, l’esposizione a temperature inferiori ai cinque gradi.
Annaffiature
Nel periodo che va da aprile a ottobre l’arbusto deve essere annaffiato abbondantemente, mentre nel corso del periodo invernale sarà sufficiente inumidire il terreno.
Esposizione
L’esposizione consigliata è quella che permette all’oleandro di ricevere i raggi diretti del sole il più a lungo possibile nel corso della giornata.
Terreno
Si tratta di una pianta in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di terreno, ma se la si vuole rendere ancora più rigogliosa si consiglia di provvedere, nel corso del periodo primaverile e con cadenza quindicinale, alla distribuzione di un concime granulare e di sangue di bue.
Oleandro: malattie e parassiti
Pianta dell’oleandro in fiore L’oleandro è un arbusto sempreverde che appartiene alla famiglia delle Apocynaceae, alla quale appartiene un’unica specie del genere Nerium.
Le patologie che interessano l’oleandro (nome scientifico: Nerium oleander) sono molteplici, spesso comuni anche ad altre specie vegetali.
Le principali minacce per l’oleandro sono le cocciniglie cotonose o brune, che possono diffondersi soprattutto in caso di clima caldo e secco.
La soluzione consiste nell’utilizzo di un prodotto anticoccidico e nell’asportazione degli eventuali parassiti presenti utilizzando un batuffolo di cotone impregnato di acqua e alcool. Esistono anche altri rimedi per combattere la cocciniglia.
Oleandro: potatura e moltiplicazione
Gli oleandri si moltiplicano per seme oppure per talee nel corso del periodo estivo.
Come riprodurre l’Oleandro per talea
La talea di oleandro è il metodo più semplice e diffuso per moltiplicare questa pianta. Ecco i passaggi fondamentali:
Le talee possono essere messe a radicare all’interno di un apposito cassone da moltiplicazione, accuratamente riempito con torba e sabbia.
Il terreno deve essere mantenuto costantemente umido e posizionato in luogo nel quale venga garantita una temperature non inferiore ali 15 gradi.
Le talee verranno ricavate dai germogli semi maturi prelevando porzioni lunghe dai 5 agli 8 cm. In alternativa, le talee possono essere messe a radicare anche in acqua, purché le condizioni di luce e temperature siano adeguate a favorire lo sviluppo della pianta.
Una volta che la radicazione è avvenuta le talee possono essere posizionate in vaso oppure nel terreno. L’oleandro necessita inoltre di periodica potatura: occorre intervenire in seguito alla fioritura, dimezzando i rami fioriferi e riducendo di circa 10 cm di lunghezza dalla base gli altri rami.
Quindi le azioni da fare per riprodurre l’oleandro per talea saranno:
- Tagliare in estate un ramo semi-legnoso lungo circa 15-20 cm.
- Eliminare le foglie alla base, lasciandone solo alcune nella parte superiore.
- Immergere il taglio in acqua o in un substrato di sabbia e torba, mantenendo umidità costante.
- Dopo 4-6 settimane si formeranno le radici, permettendo il trapianto in vaso.
Questo metodo garantisce nuove piante identiche alla madre, perfette per ampliare il proprio giardino senza costi aggiuntivi.
Come potare un Oleandro
La potatura dell’oleandro riveste particolare importanza dal momento in cui la pianta presenta una crescita vigorosa ed inizia ad espandersi troppo.
La potatura è una pratica antichissima che consente di contenere la crescita delle piante e anche di rinforzare quelle che non riescono a crescere bene.
Per potare un oleandro in modo corretto:
- ricordarsi che l’oleandro è una pianta velenosa quindi indossare dei guanti per evitare il contatto diretto con le parti tagliate della pianta che possono provocare irritazioni
- evitare di effettuare la potatura nel periodo precedente la fioritura
- evitare di tagliare i rami dell’anno dato che proprio su questi germoglieranno i nuovi fiori
Potare in modo corretto l’oleandro permette di ottenere una pianta più resistente alle avversità climatiche e alle malattie oltre a renderla esteticamente più bella.
Per assicurare, un taglio netto delle parti senza schiacciature e sfilacciature durante la potatura della pianta, utilizzare sempre uno strumento da giardinaggio adeguato come le cesoie o forbici da giardinaggio.
Quando potare l’oleandro?
Il periodo migliore per la potatura dell’oleandro è senza dubbio la fine della stagione estiva o inizio della stagione autunnale e questo dipende sostanzialmente dal clima.
Oleandro Veleno e precauzioni
La vasta diffusione dell’oleandro, dunque, non si lega solamente alla relativa semplicità di coltivazione, ma anche al suo elevato potere decorativo.
La coltivazione e la cura devono però essere accompagnate da una particolare attenzione, in quanto si tratta di una pianta velenosa.
Le operazioni di potatura o di innaffiatura devono quindi essere effettuate tramite l’utilizzo di guanti, mentre occorre fare attenzione affinché i bambini non ingeriscano accidentalmente fiori o foglie.
Un infuso contenente estratti di oleandro potrebbe infatti provocare aritmia cardiaca e, se il veleno viene ingerito in grandi quantità, causare il decesso.
I glicosidi responsabili dell’aritmia sono contenuti in ogni parte della pianta, da qui la necessità di fare attenzione e lavorare rigorosamente con i guanti per ogni operazione.
In caso di avvelenamento, è necessario contattare al più presto il più vicino centro antiveleno, per provvedere alla somministrazione di un antidoto che, se utilizzato in tempo e proporzionalmente alla quantità di veleno con il quale si è entrati a contatto, risolverà la situazione.
Allo stesso modo, la tossicità della pianta può presentarsi anche utilizzandone il legno per creare un fuoco o cuocere alimenti alla griglia, in spazi aperti. Meglio evitare, inoltre, di utilizzare per qualsiasi scopo acqua che è stata a contatto con parti della pianta.
Conclusione
L’oleandro è una pianta straordinaria, capace di unire estetica, resistenza e versatilità. Con poche cure e attenzioni mirate, regala fioriture abbondanti e durature. Che tu voglia coltivarlo in giardino o in vaso, oppure moltiplicarlo tramite talea, l’oleandro rimane una scelta ideale per chi desidera una pianta ornamentale di grande impatto visivo.
FAQ sull’Oleandro
Quando è il momento migliore per fare le talee di oleandro?
Il periodo ideale è l’estate, quando i rami semi-legnosi hanno la giusta maturazione per radicare facilmente.
L’oleandro resiste al freddo?
L’oleandro tollera temperature fino a 0°C, ma in zone con inverni rigidi è meglio coltivarlo in vaso e ripararlo nei mesi più freddi.
Come stimolare la fioritura dell’oleandro?
Garantire esposizione in pieno sole, evitare potature eccessive e fornire concimazioni ricche di potassio aiuta ad avere fioriture abbondanti.
L’oleandro può essere coltivato in vaso?
Sì, ma richiede vasi ampi, buon drenaggio e rinvasi periodici per favorire lo sviluppo delle radici.