La vite è una pianta arborea rampicante coltivata da secoli, sia per la produzione di uva da tavola che per quella del vino. Le malattie fungine sono, tra le avversità che possono colpire questa pianta, sicuramente quelle che possono creare maggiori danni, non esiste un solo fungo parassita della vite ma ce ne sono diversi e molto pericolosi.
Vediamo insieme quali possono essere e come riconoscerli per evitare danni irreparabili alla nostro vigneto.
Cosa sono i funghi?
I funghi sono organismi eterotrofi, unicellulari o pluricellulari, questo significa che non sono in grado di sintetizzare in modo autonomo tutte le molecole organiche di cui hanno bisogno.
Per poter sopravvivere devono far affidamento a composti organici precedentemente sintetizzati da altri organismi, che sono invece detti autotrofi, come ad esempio tutte le piante.
La relazione che può esserci, tra questo organismo e la pianta infestata, varia a seconda della specie di fungo:
- funghi saprofiti, che vivono a spese di altri organismi morti;
- funghi parassiti, che vivono a spese di un altro organismo vivente, quelli più dannosi per le nostre vigne, possono causare la morte della piante;
- funghi simbionti, ossia che vivono sfruttando sempre un altro organismo vivente ma in questo caso sia il simbionte che l’ospite ne traggono vantaggio da questa convivenza.
Funghi parassiti della vite
Esistono diverse specie di funghi parassiti della vite i più comuni e dannosi sono:
- Antracnosi – questo fungo colpisce le foglie determinando piccole aree secche isolate o intersecate con i bordi di nero-violaceo; colpisce anche i tralci che presentano tacche circolari depresse, di colore brunastro; gli acini del grappolo infettati dal fungo si spaccano facilmente favorendo la proliferazione di ‘muffa grigia’
- Eutipiosi – le piante attaccate da Eutypa lata presentano germogli deboli, internodi corti, fogli piccole, deformi, clorotiche, con necrosi ai margini. L’infezione peggiora di anno in anno fino a causare la morte della pianta dopo 3-4 anni.
- Escoriosi – la Phomopsis viticola colpisce i giovani tralci, che presentano lesioni e fessurazioni, anche profonde; altro sintomo caratteristico è l’imbianchimento in corrispondenza delle zone colpite. Tali sintomi si manifestano soprattutto d’inverno.
- Mal dell’esca – l’attacco di questi organismi fungini causa la morte più o meno repentina dell’intera pianta, alterando i tessuti legnosi ad esclusione dello strato esterno
- Marciume acido – prende il nome dall’odore di aceto emanato dai grappoli colpiti. Questa malattia è provocata da un’azione congiunta di varie specie di lieviti, che attaccano gli acini, provocandone il disfacimento.
- Marciume nero – tutti gli organi erbacei della vite possono essere attaccati da questo fungo, con presenza di tacche necrotiche su foglie, tralci, germogli e piccioli fogliari. Gli acini colpiti appassiscono ed imbruniscono, fino ad assumere un colore nero brillante
- Marciume radicale – si manifesta con indebolimento generale della pianta, appassimento delle foglie, crescita della vegetazione ridotta.
- Muffa grigia – l’attacco di Botrytis cinerea è limitato al grappolo, ed è favorito dalle lesioni presenti sugli acini, che assumono una colorazione marrone ricoprendosi di una patina feltrosa di colore grigiastro
- Oidio – sulle foglie attaccate da Uncinula necator si possono osservare zone sfumate decolorate ricoperte da una efflorescenza biancastra, gli acini colpiti presentano lesioni reticolate nella buccia e nella polpa
- Peronospora della vite – le foglie attaccate da Plasmopara viticola presentano in un primo momento delle macchie traslucide, dette macchie d’olio ricoperte sulla pagina inferiore da abbondante muffa di colore biancastro, successivamente disseccano; i giovani tralci erbacei colpiti assumono consistenza molliccia e successivamente la necrosi dei tessuti; i grappoli attaccati in qualunque fase della fioritura, disseccano in tutto o in parte
- Carie bianca della vite – causata dal fungo Pilidiella diplodiella, si sviluppa in seguito a grandinate e si manifesta con danni ai grappoli che si ricoprono di pustole biancastre. Gli acini così colpiti cadono a terra.
La produzione di uva da vino in Italia vanta nomi eccellenti e vigneti secolari, ma anche per il nostro piccolo vigneto, capite bene quanto può essere importante agire tempestivamente individuando l’ospite indesiderato per poterlo combattere e debellare.