Giardino

Coltivazione della pianta d’incenso

incenso pianta

Il Plectranthus, da tutti conosciuto come pianta d’incenso, è una pianta erbacea perenne e sempreverde originaria delle regioni tropicali. Appartiene alla numerosa famiglia delle Labiatae, che comprende tutte le piante aromatiche.

Ma il profumo molto intenso che contraddistingue la pianta d’incenso, e che le ha dato il nome comune, crea confusione. Infatti, in realtà, l’incenso utilizzato nei rituali liturgici si ricava dalla resina oleosa che si estrae da un’altra pianta, la Boswellia sacra.

Anche se non è realmente incenso, il profumo emanato dalla pianta è un efficace repellente per gli insetti, in special modo le zanzare. Per questo può essere molto utile coltivare anche una sola pianta d’incenso su un balcone o in giardino per tenere lontani questi fastidiosi animali.

Inoltre la pianta d’incenso ha proprietà antinfiammatorie e antiemorragiche, che aiutano nella cura di reumatismi, artrite, gotta e anche ulcera. E per le sue caratteristiche antimicrobiche e balsamiche è utile per combattere affezioni delle vie respiratorie, come ad esempio l’asma, il catarro e il raffreddore.

Caratteristiche generali

La pianta d’incenso è una pianta molto decorativa e che cresce rigogliosa e con poche cure sia in vaso che in piena terra.

Questo la rende una pianta ornamentale molto amata e ne ha determinato il successo per arricchire giardini, terrazzi e balconi.

Può avere sia un portamento strisciante ed essere utilizzata come coprisuolo o bordura, sia avere una struttura rampicante o ricadente, per folti cespugli o cesti appesi.

La pianta d’incenso è formata da numerosi fusti flessuosi e da profumatissime foglie di colore verde con screziature bianche sui margini. I fusti e le foglie sono ricoperti di una leggera peluria.

Fiorisce in estate con fiori raccolti in spighe apicali, nei colori del bianco, rosa, lilla o malva.

Varietà

La pianta d’incenso comprende circa 250 varietà diverse. Tra le più diffuse troviamo:

  • Il Plectranthus Amboinicus, ha un portamento eretto e può raggiungere i 70 cm di altezza. È una varietà adatta per la coltivazione in vaso e per le bordure. Si caratterizza per il profumo di timo delle sue foglie, che per questo possono essere utilizzate anche in cucina.
  • Il Plectranthus Australis, ha portamento cespuglioso e cresce fino a un metro. Adatta alla coltivazione sia all’esterno che all’interno della casa, presenta foglie verde scuro e fiori bianchi o malva.
  • Il Plectranthus Ciliatus, dal portamento cespuglioso variabile, prima eretto, poi rampicante e decombente nella maturità. Cresce fino a 60cm e si presta sia alla coltivazione in vaso che come coprisuolo. È caratterizzato da un originale fogliame arricciato, con nervature color porpora e sfumature contrastanti.
  • Il Plectranthus Coleoides, ha un portamento per lo più decombente e per questo viene usato come coprisuolo o in cesti sospesi da cui scendono le sue fronde cespugliose e ricadenti. Proprio il Plectranthus Coleoides ha quel caratteristico profumo che ricorda l’incenso e che ha dato il nome comune a tutte le piante che appartengono a questo genere. Ha un fogliame variegato di colore verde chiaro e crema e fiori dalla tonalità viola chiaro.
  • Il Plectranthus Dolichopodus, cresce velocemente e raggiunge un’altezza notevole, creando un rigoglioso cespuglio molto utile per offrire ombra soprattutto in giardino. Alla fine dell’estate fiorisce con caratteristici fiori viola, ma è più esigente nella coltivazione.
  • Il Plectranthus Oertendahlii, è il più diffuso e conosciuto. Non supera i 20 cm di altezza ed è perfetto come coprisuolo, ma anche per la coltivazione in vaso. Le foglie sono tondeggianti e vellutate al tatto, di un bel verde scuro con nervature argentate e tonalità porpora sul retro.

Coltivazione della pianta d’incenso

Coltivare la pianta d’incenso è molto semplice. Vediamo quali sono le cure necessarie.

Esposizione

La pianta d’incenso predilige i luoghi ombrosi e riparati dal vento.

L’ideale è posizionarla in luoghi dove possa godere di molta luminosità e di ombra parziale. In casa va benissimo vicino a una finestra, all’esterno resiste al mezzo sole, purché non nelle ore più calde del giorno. Soffre molto il freddo e perciò è opportuno sistemarla all’interno nella stagione invernale.

Messa a dimora e terreno

Il periodo giusto per piantare o trapiantare la pianta d’incenso va da aprile a maggio.
Il rinvaso, invece, può essere effettuato in ogni periodo dell’anno, scegliendo un contenitore che sia almeno il triplo del volume delle radici.

Il terriccio migliore è misto, composto in parti uguali di terra di foglia e terra fertile da giardino, con aggiunta di sabbia e torba, ma soprattutto ben drenato.

Annaffiature

La pianta d’incenso vuole un terreno sempre fresco, che non risulti mai secco e asciutto al tatto.
Per questo va irrigata con maggiore frequenza durante i mesi estivi e con più moderazione in inverno. L’importante è evitare i ristagni idrici e non fare accumulare acqua nel sottovaso, perché potrebbero marcire le radici.

Per mantenere un’umidità adeguata può essere utile in estate vaporizzare dell’acqua sulle foglie, mentre, se in inverno la pianta è collocata in casa vicino a un termosifone è opportuno porre una bacinella d’acqua sul calorifero.
Per gli esemplari in esterno si può provvedere con una spessa pacciamatura vegetale.

Concimazione

Per fortificare la pianta d’incenso si può aggiungere, ogni 15 giorni, da aprile a settembre, un prodotto liquido universale all’acqua dell’innaffiatura, oppure aggiungere al terriccio del concime granulare a lenta cessione.
Durante i mesi invernali la concimazione può essere limitata a una volta ogni 2-3 mesi.

Potatura

All’inizio della primavera si possono cimare i vecchi rametti della pianta, per mantenere un aspetto rigoglioso e ordinato.
Invece, alla fine dell’inverno, se si vuole stimolare la rigenerazione della pianta d’incenso, si può intervenire più drasticamente, lasciando circa 1/3 della lunghezza iniziale degli steli.

Propagazione per talea della pianta d’incenso
La propagazione della pianta d’incenso avviene soprattutto per talea ed è un’operazione molto facile.
La talea può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, ma si ottengono migliori risultati nel periodo tra agosto e settembre.

  • Con un coltello ben affilato, taglia un segmento apicale di stelo, lungo circa 10 cm.
  • Elimina tutte le foglie, tranne qualcuna in cima.
  • Inserisci la talea così ottenuta in un misto di terriccio e sabbia, che avrai cura di tenere sempre umido.
  • Posizionala in un luogo ombreggiato e a una temperatura di circa 20°.
  • All’incirca dopo sei settimane avverrà la radicazione. Ora, puoi collocare la piantina ottenuta in un vaso con la composta definitiva.

Malattie e parassiti della pianta d’incenso

La pianta d’incenso viene raramente attaccata da parassiti. Tuttavia può accadere, se è collocato accanto a piante infestate, che si vedano sui fusti afidi o ragnetti rossi. Per debellarli, basterà spruzzare sulla pianta un insetticida specifico.

I problemi potrebbero essere causati da una cattiva cura della pianta. Se il terreno non è ben drenato o l’acqua ristagna nel sottovaso, si potrebbe avere l’ingiallimento e l’appassimento delle foglie, che cadrebbero facilmente, e potrebbero marcire la parte bassa dei fusti e le radici.

In questo caso basta ridurre le innaffiature, cambiare il terriccio e evitare che diventi eccessivamente umido o magari spostare la pianta in un luogo più assolato. Ma l’ingiallimento delle foglie può derivare anche da un’esposizione troppo diretta ai raggi del sole.

In presenza di un clima eccessivamente umido, la pianta d’incenso può essere aggredita dallo oidio, o mal bianco, che va trattato con prodotti specifici e intervenendo sull’eccessiva umidità che ha causato l’insorgenza della malattia.

Ultima curiosità
Sebbene provenga dall’Africa meridionale, la pianta d’incenso è conosciuta anche come edera svedese.

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