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Amanita falloide: un letale ospite nel giardino

amanita falloide - Amanita phalloides

Amanita falloide o Tignosa verdognola è il nome comune  della Amanita phalloides si tratta di un fungo molto velenoso che appartiene alla famiglia delle Amanitaceae.

Questo fungo è molto diffuso anche nelle nostre regioni ed è uno dei più pericolosi funghi che si possono trovare, quindi stare molto attenti.

Amanita falloide perché è cosi pericoloso?

L’Amanita falloide oltre ad essere molto tossico ha un elevato polimorfismo, significa che il suo aspetto può variare e di conseguenza trovare individui della stessa famiglia del tutto differenti.

Per questa ragione molte volte viene confuso con altre specie di funghi che sono commestibili e ignaramente consumato.  Infatti l’ingestione di questo fungo è la causa della maggior parte di decessi per avvelenamento, ne bastano piccole dosi.

Amanita phalloides anche una piccola dose può essere letale

L’Amanita falloide contiene delle pericolosissime tossine che restano attive anche dopo l’essiccazione del fungo o la cottura ed il congelamento. Si può morire consumando anche piccole quantità di questo fungo.

Amanita falloide caratteristiche e descrizione

Abbiamo detto che questo fungo ha un alto polimorfismo quindi il suo aspetto può essere differente tra individui pur appartenendo alla stessa famiglia.

Tuttavia vediamo quali sono gli aspetti e le caratteristiche comuni che potrebbero aiutarci a riconoscerlo:

Il Cappello

Il colore del cappello di questo fungo può variare dal grigio-giallastro, a verdastro, o giallo-bruno o anche bianco nella varietà alba, di forma conica od emisferica, liscio, senza grinze o verruche .

Le lamelle

Di colore bianche, alte e libere al gambo.

Il Gambo

Bianco, spesso guarnito di striature simili al colore del suo cappello, prima pieno negli esemplari giovani e cavo in quelli più vecchi, bulboso alla base.

Anello

Bianco con riflessi giallognoli, cadente a fazzoletto sul gambo, spesso temporaneo negli esemplari maturi.

Odore

L’odore dell’amanita falloide è quasi nullo (o di rosa appassita) nel fungo fresco e giovane, di miele nel fungo adulto, fetido e putrido nel fungo marcio.

Amanita falloide quali sono gli effetti?

Il consumo anche di una piccola quantità di questo fungo provoca danni irreversibili al fegato e la morte.

I primi sintomi della sindrome falloidea possono essere avvertiti dopo circa 12– 48 ore dall’ingestione, a seconda della costituzione fisica del soggetto. In questo periodo il fegato va in necrosi con effetti analoghi ad una epatite virale in forma grave.

Se l’avvelenamento è diagnosticato in tempi brevi e le quantità assunte sono esigue, è possibile scongiurare la morte.

Ricordiamo che ancora oggi non esiste un antidoto davvero efficace contro le tossine di questo fungo quindi stare molto attenti e far controllare qualsiasi fungo che si raccoglie da qualche esperto prima di consumarlo.

Dove cresce l’amanita falloide?

L’Amanita falloide è diffusa un po’  in tutta Europa, e cresce spontaneamente nei boschi di conifere, querce e castagni. Fa la sua comparsa già dall’inizio dell’estate fino a tardi autunno.

Come riconoscere un’amanita falloide?

Una cosa che si può fare per avere un idea se questo fungo appartiene alla famiglia delle Amanitaceae, anzi riconoscere più che altro la tossina di questo fungo

  1. Schiacciare un pezzo di fungo su un foglio di giornale
  2. Evidenziare la macchia lasciata sulla carta dal fungo schiacciato
  3. Versare poche gocce di acido muriatico sulla macchia
  4. Aspettare qualche minuto per controllare il colore della macchia
    se la macchia presenta un alone di colore bluastro allora conferma la presenza della tossina di Amanita phalloides