L’asparago (Asparagus officinalis) è una coltura perenne preziosa sia in cucina sia nell’orto domestico. Oltre alle note proprietà nutrizionali, offre raccolti per molti anni se impostato correttamente. In questa guida trovi consigli pratici e aggiornati su varietà, impianto dell’asparagiaia, calendario di coltivazione, difesa e raccolta, con indicazioni utili per climi italiani diversi.
L’asparago è un ortaggio dalle innumerevoli proprietà benefiche e aiuta il nostro organismo a proteggersi dalle malattie e a vivere in salute.
Origini dell’asparago
L’asparago era conosciuto e consumato già dagli antichi Egizi e Romani. Questi ultimi lo apprezzavano così tanto da scriverne trattati sulla coltivazione e da predisporre navi da carico apposite, per non farli mancare mai sulla tavola degli imperatori.
Diffusione
A partire dal XV secolo, l’asparago si è diffuso in tutta Europa e poi, attraverso i coloni, anche in America e oggi è coltivato e utilizzato in tutto il mondo occidentale.
Caratteristiche dell’asparago
Il nome scientifico dell’asparago è Asparagus Officinalis e appartiene alla famiglia delle Liliaceae, la stessa dell’aglio e della cipolla. Il suo nome deriva dal greco “aspharagos”, a sua volta derivato dal persiano “asparag”, che vuol dire germoglio.
Con il termine asparago si intende sia l’ortaggio commestibile, sia la pianta stessa che lo produce.
La pianta d’asparago è formata da rizomi sotterranei che crescono come un reticolo.
In primavera questi producono giovani getti, detti turioni, che, sono commestibili se raccolti ancora teneri, altrimenti assumono una consistenza lignea e possono raggiungere una lunghezza da 1 a 2 metri. Diversamente da altri ortaggi, dove i germogli più teneri sono quelli piccoli e fini, nell’asparago, sono gli steli più grossi a risultare più teneri, perché hanno una maggiore polpa rispetto alla buccia.
L’asparago è una specie dioica e presenta, perciò, sia fiori maschili che femminili su piante diverse.
I frutti sono piccole bacche di colore rosso, verde o nero a seconda della specie, che contengono piccoli semi neri.
Asparago: proprietà
L’asparago ha numerose proprietà, perché contiene moltissimi nutrienti e proteine, che lo rendono un alimento utilissimo per la cura della nostra salute e la protezione del nostro organismo.
Per questo il suo consumo è indicato in molte diete, a partire da quello ipocaloriche, grazie al suo ridotto apporto di zuccheri e carboidrati.
È, invece sconsigliato a chi soffre di infiammazioni renali o delle vie urinarie.
Più nello specifico l’asparago è povero di grassi e privo di colesterolo, ma è ricco di
- acqua,
- vitamine A e C e specialmente quelle del gruppo B,
- sali minerali come il fosforo, il calcio, il manganese e, soprattutto, il potassio,
- notevoli quantità di acido folico,
- fibre,
- aminoacidi, come asparagina e rutina.
Grazie a questi importanti componenti l’asparago ha proprietà
- diuretiche ed è molto utile per combattere la ritenzione idrica,
- antiossidanti, grazie al gutatione, una sostanza capace di liberarsi di sostanze dannose e contrastare la crescita dei radicali liberi,
- depurative e coadiuvanti contro i disturbi di stipsi, perché favorisce la digestione e facilita il regolare transito intestinale,
- cardiocircolatorie, in virtù dell’elevata contenuto di potassio, un sale minerale prezioso per la regolazione della pressione sanguigna e per il funzionamento dei muscoli, compreso il cuore,
- antinfiammatorie e viene considerato alla stregua di un vero e proprio antinfiammatorio naturale,
- prevenzione del diabete di tipo 2, perché i suoi principi attivi favoriscono la produzione di insulina e diminuiscono i livelli di glucosio nel sangue,
- infine, l’acido folico e la vitamina B12 aiutano il cervello a restare sveglio e aiutano a prevenire i disturbi legati alla sfera cognitiva che arrivano con l’avanzare dell’età.
Asparago selvatico
Bisogna differenziare tra l’asparago coltivato, quello che si trova comunemente in commercio, e l’asparago selvatico.
Anche se appartiene alla stessa famiglia, l’asparago selvatico (Asparagus acutifolius), conosciuto anche come asparagina, cresce spontaneo in aree di campagna e boschi e si distingue per le sue foglie spinose e pungenti ed il suo sapore deciso.
L’asparago bianco e le varietà di asparago più comuni
Esistono diverse varietà di asparagi.
La varietà di comune è quella di colore verde, ma sono diffuse anche varietà di asparago bianco o violetto. La differente colorazione dipende dalle diverse condizioni in cui vengono coltivati e dall’esposizione alla luce. L’asparago bianco, per esempio, assume questa particolare colorazione perché è coltivato completamente sotto terra e, quindi, in assenza di luce, ne viene bloccata la fotosintesi naturale.
- Verde: coltivazione alla luce, sapore marcato; ideale per orti domestici. Varietà/ibridi precoci e produttivi.
- Bianco: ottenuto imbianchendo i turioni (copertura di terra/tunnel per escludere la luce); gusto delicato.
- Violetto: turioni carnosi, tendenza a virare al verde in cottura; ottimo per consumo fresco.
Nota: le selezioni maschili sono spesso più produttive e longeve.
Come coltivare l’asparago
La coltivazione dell’asparago non è molto semplice, né economica. Tuttavia vediamo cosa dobbiamo sapere per riuscire a coltivare gli asparagi con successo.
Posizione
Per prima cosa bisogna creare un’apposita serra, detta asparagiaia, che occupa molto spazio e non è quindi adatta per piccoli orti casalinghi.
Clima ed esposizione
L’asparago vuole un clima senza eccessi climatici e una posizione ben soleggiata e riparata da vento.
Terreno
Il terreno deve essere ben drenato, sciolto e leggero e sempre leggermente umido, evitando sempre i ristagni d’acqua, che fanno sempre male alle nostre piante.
Annaffiature
Abbiamo detto che il terreno ideale per la coltivazione dell’asparago è un terreno leggermente umido, ma non inzuppato, quindi le annaffiature devono essere costanti ma mai eccessive. Nei periodi invernali 1 o 2 volte a settimana possono bastare, ma nei periodi più caldi la frequenza aumenta, nei periodi più caldi potrebbe essere necessario annaffiare gli asparagi anche più volte al giorno.
Fertilizzazione e gestione del suolo
- Pre-impianto: incorpora 3–4 kg/m² di compost maturo o letame ben decomposto; correggi pH se necessario.
- Mantenimento: a fine inverno distribuisci compost e un apporto azotato moderato; tra fine estate e inizio autunno privilegia potassio per favorire l’accumulo di riserve nei rizomi.
- Pacciamatura: paglia/cippato o teli biodegradabili limitano infestanti, conservano umidità e mantengono i turioni più puliti.
Difesa integrata: parassiti e malattie comuni dell’asparago
- Coleottero dell’asparago (Crioceris): defogliazione di fusti; rimuovi manualmente adulti/larve, usa reti anti-insetto nelle fasi critiche, favorisci predatori naturali. Evita residui colturali dopo l’autunno.
- Ruggine e fusariosi: favoriti da umidità stagnante e stress: scegli sesti ariosi, ruota le parcelle, evita eccessi d’azoto; rame consentito in difesa bio dove ammesso.
- Afidi: controlla con sapone molle e getti d’acqua mirati; utile la biodiversità funzionale (fiori utili per sirfidi/coccinelle).
Moltiplicazione e propagazione dell’asparago
La moltiplicazione e propagazione dell’asparago avviene principalmente per semina.
- Se si parte dal seme, si può piantare quando il clima è caldo, tra aprile e giugno, spargendo i semi a una distanza di 10 cm, tenendo sempre presente il ciclo lunare e la sua influenza nell’agricoltura.
Non sottovalutare il potere della luna nell’agricoltura. Scopri la fase della luna oggi per ottimizzare la tue attività ed ottenere il meglio dalla tua semina o raccolto. - Altrimenti si possono comprare i rizomi in un vivaio o in un negozio di giardinaggio, ma non sono economici. I rizomi si possono interrare già a inizio primavera, da fine febbraio fino a giugno.
L’asparago è una pianta a coltivazione poliennale, e inizierà a produrre dopo 2-3 anni e resterà produttiva per circa una dozzina d’anni.
Impostare l’asparagiaia: corone, trincea e distanze
Per una asparagiaia longeva (fino a 10–12 anni) conviene partire da corone di 1 anno. Apri una trincea profonda 25–30 cm e larga 35–40 cm, crea un cordolo di terra al centro, adagia le corone a 30–40 cm l’una dall’altra con le radici ben distese, copri con 5–7 cm di miscela terra-compost e col tempo riempi gradualmente la trincea man mano che i germogli crescono. Distanza tra file: 120–150 cm (gestione agevole e buona aerazione).
Suolo ideale: sciolto o franco-sabbioso, ben drenato, pH 6,5–7,5. Evita ristagni: l’asparago soffre di marciumi radicali.
Raccolta dell’asparago
Indicativamente, la periodo di raccolta dell’asparago va da marzo fino a metà giugno, dipende anche tra i vari cultivar e climi differenti.
La raccolta degli asparagi verdi segue un approccio graduale: man mano che i getti (conosciuti come turioni) raggiungono l’altezza desiderata, vengono effettuati i tagli. Questa operazione viene eseguita manualmente utilizzando un piccolo coltello dentellato.
Calendario di impianto e raccolta (Nord, Centro, Sud)
- Impianto corone (“zampe”): Sud e coste miti: fine inverno–inizio primavera (febbraio–marzo). Centro: marzo–aprile. Nord e zone fredde: aprile, dopo i geli più intensi.
- Semina in semenzaio: da febbraio a marzo (riscaldato) o aprile (freddo); trapianto delle giovani piantine in autunno/primavera successiva.
- Raccolta: dal 3° anno dopo l’impianto, per 4–6 settimane (aprile–maggio al Nord; marzo–aprile al Centro-Sud). Evita raccolte troppo prolungate nei primi anni per non indebolire le piante.
Tip: in zone piovose prediligi aiuole rialzate e pacciamatura per scaldare il suolo e anticipare i turioni.
Ultima curiosità
Nella città di Schrobenhausen, in Baviera, si trova un museo interamente dedicato alla storia, alla cultura, all’oggettistica e all’arte dell’asparago.
Qui sono raccolti utensili per la cucina e la tavola, strumenti per la coltivazione, ma anche quadri e libri che riguardano questo ortaggio, considerato regale, perché molto apprezzato dai Reali di Baviera e, in special modo, da re Ludwig II, il “re delle favole”.
FAQ sull’asparago
Quanto tempo serve per raccogliere i primi asparagi?
Di norma si inizia dal terzo anno dopo l’impianto delle corone; una raccolta troppo precoce indebolisce l’asparagiaia.
Perché l’asparago bianco è bianco?
Perché i turioni crescono al buio, coperti da terra o tunnel: senza luce non producono clorofilla.
Meglio partire da semi o da corone?
Per l’orto familiare convengono le corone: anticipano la messa a frutto e riducono i rischi di fallanza.
Che distanza tenere tra le piante?
30–40 cm sulla fila; tra le file 120–150 cm per una buona aerazione e la gestione della pacciamatura/irrigazione.
Quanto dura un’asparagiaia?
Con una buona gestione può produrre regolarmente per 8–12 anni.