Dalla forma che ci ricorda un po’ quella di un grosso fagiolo schiacciato ed il classico colore giallo pastello, il lupino è un legume, poco conosciuto dalla maggior parte degli italiani, ma ricco di proprietà nutritive.
La sua popolarità sta iniziando a crescere solo negli ultimi anni, da quando è diventato parte integrante di molteplici diete, essendo ricco di proteine, anche nel nostro bel paese.
Tuttavia il lupino in alcune regioni della nostra penisola è conosciuto già da molto tempo, servito come stuzzichino accanto ad olive e patatine all’aperitivo nei bar oppure come contorno ed aggiunta ad un classico Street food Napoletano “‘o per e ‘o muss”, letteralmente il piede e il muso (il piede del maiale ed il muso del vitello).
Vediamo insieme quali sono le caratteristiche e le proprietà di questo straordinario legume, come si coltiva e quali sono le sue origini.
Lupino, pianta dalle antiche origini
Conosciuti e apprezzati già ai tempi dei Maya e degli egiziani, i lupini venivano coltivati essenzialmente per le loro proprietà benefiche e anche come coltura da rinnovo, per ridare ai terreni coltivati quella fertilità erosa nel tempo dalle colture precedenti.
Caratteristiche della pianta di lupino
Il lupino, nome comune del Lupinus albus, è una pianta erbacea a coltivazione annuale appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Cresce sia in modo spontaneo, nel luoghi e zone a lei favorevoli, che coltivata per le sue proprietà. La pianta di lupino ha un fusto eretto, poco ramificato, e raggiunge anche il metro e mezzo di altezza.
Dotata di radici forti e ricchi di tubercoli, la pianta di lupino ha delle foglie ovali molto allungate, leggermente vellutate ed alterne.
I fiori della pianta di lupino, fanno la lor comparsa a primavera, di colore bianco e tutti riuniti su piccoli gruppi di rami (infiorescenze a racemo).
Dopo la fecondazione, dai fiori iniziano a crescere i semi, la parte commestibile della pianta di lupino.
I semi della pianta di lupino sono i lupini, legumi poco conosciuti dall’aspetto particolare e dal colore, come abbiamo già accennato, giallo pastello quando pronti per essere consumati, vengono raccolti tra la fine di luglio e agosto.
Proprietà nutritive del lupino
Privi di glutine, come del resto anche gli altri legumi, i lupini sono molto ricchi di proteine. Considerati non a caso un delle fonti principali di proteine vegetali nelle diete moderne.
Oltre alle proteine, contenute in gran quantità circa il 40% del seme, il lupino contiene, seppur in quantità ridotte rispetto alla prima, anche fibre, molto utili per il nostro intestino.
Anche il fosforo e il potassio, ma in particolare lo zinco e il ferro sono altri elementi che spiccano per il loro benefici e utilità, specialmente nelle diete vegane o vegetariane.
Il lupino contiene anche discrete quantità di vitamina B6 e B1 e vitamina C. Piccole quantità di grassi polinsaturi come gli Omega 3 e Omega 6 fanno infine di questo legume una fonte di nutrimento unica.
Le calorie dei lupini
Per 100 gr di lupini si hanno circa 115 calorie, quindi perfettamente adatti ad ogni tipo di dieta.
Coltivazione della pianta di lupino
La pianta di lupino è una pianta molto rustica e ben si adatta a qualsiasi luogo, tuttavia predilige luoghi caldi, infatti non a caso la coltivazione del lupino è molto fiorente nella parte meridionale del nostro bel paese.
Ottima pianta, come del resto un po’ tutte le leguminose, dato il suo alto contenuto di azoto, da inserire nella rotazione agraria, come abbiamo accennato, per restituire al terreno la fertilità persa durante le coltivazioni precedenti.
Quindi, non solo la pianta di lupino produce dei semi commestibili dotati di notevoli proprietà ma è anche utile nel ciclo delle coltivazioni intensive.
Moltiplicazione e propagazione della pianta di lupino
La moltiplicazione e propagazione della pianta di lupino avviene quasi esclusivamente per seme.
Semina del lupino
La semina della pianta di lupino viene effettuata tra ottobre e novembre prima dell’arrivo dell’inverno, generalmente per ottenere almeno una ventina di piante a metro quadro bisogna seminare con una distanza di almeno 30 – 40 cm, utilizzando diverse file sempre alla stessa distanza.
Terreno
Sebbene la pianta di lupino ben si adatta a qualsiasi tipo di terreno, predilige terreni leggermente acidi e ben drenati.
Esposizione
Anche se predilige luoghi caldi e clima asciutto, la pianta di lupino si adatta anche a climi più rigidi e meno temperati e caldi, purché le temperature non scendano mai sotto lo zero oltretutto teme anche le gelate.
Annaffiature
La pianta di lupino, molto coriacea e originaria di zone calde, non ha bisogno di eccessive annaffiature, solo nei periodi di maggiore caldo e prolungata siccità annaffiare la pianta un aio di volte a settimana.
Evitando sempre di creare ristagni d’acqua, cosa molto sgradita alla pianta e che potrebbe anche portarla alla morte a seguito di una comune malattia dovuta proprio all’eccessiva acqua, il marciume radicale.
Concimazioni
Per ottenere coltivazioni ricche e abbondanti, possiamo aiutare la pianta nella sua crescita con concimi a base di fosforo in terreni prevalentemente alcalini, mentre nel caso di terreni acidi prediligere concimi con un contenuto più alto di potassio.
La frequenza e la quantità dipendono prevalentemente dal tipo di concime che si utilizza quindi in questo caso farsi consigliare del vostro fitoiatra di fiducia e leggere comunque le indicazioni di utilizzo riportate sulla confezione.
Malattie e parassiti del lupino
La pianta di lupino viene spesso colpita da malattie fungine, dove, in genere, la causa principale è l’eccessivo apporto d’acqua dato alla pianta con la conseguente creazione pericolosi di ristagni.
I ristagni d’acqua possono anche provocare il cosiddetto marciume radicale che può portare anche alla morte la pianta.
Ultime curiosità sui lupini
La parola lupini, almeno nella parte meridionale della nostra penisola, viene utilizzata sia per i semi della pianta del lupino e quindi indicare nel caso i legumi ma anche per particolari molluschi, simili alle vongole ma di dimensione ridotte e dal sapore eccezionale.
A tal proposito, la parola lupini la si può trovare in un celebre romanzo di L. Verga, I Malavoglia, in cui si fa riferimento ad una partita di “lupini fradici”, e dato che l’autore del romanzo non da nessun altra indicazione circa questi lupini e data l’ambiguità del termine si è aperta una vera e propria diatriba su cosa volesse indicare con quel termine Verga se il legume o il mollusco.